Venerdì 31 Gennaio 2025, nella splendida cornice del Museo Diocesano di Genova, vi aspetto alla presentazione di Genova, nell’immagine il verso
Leggi di piùLa vita spensierata e serena di cui gode Giorgia, brillante studentessa universitaria, viene turbata dall’improvvisa scomparsa di una persona per lei importante; dietro al mistero da dipanare e alle domande alle quali dare risposta si nascondono verità scomode che arrivano a sgretolare ogni certezza della ragazza.
Ambientata tra Genova e la Riviera di Levante alla fine degli anni’90, ApparenteMente è una storia che inganna e disorienta: assume inizialmente una veste rosa, se ne libera, muta e rimuta nel corso della narrazione, arrivando a colorarsi di giallo e del nero più oscuro. Emblema di un mondo in continuo divenire, dove nulla appare per quello che è, dove un enigma da risolvere si rivela essere solo il contorno ad una infinità di dilemmi tra i quali si districa la mente umana, protagonista assoluta del romanzo.
Immergetevi nell’anima di Genova con questa raccolta di poesie e scatti che catturano la città nel corso delle stagioni. Ogni immagine tutte rigorosamente riprese dalla stessa finestra e con la stessa angolazione visuale coglie un momento vitale, un riflesso di luce, una sfumatura di colori che insieme alle parole evocano l’incanto di una città sospesa tra passato e presente.
Attraverso versi ritmati, delicati e suggestivi, l’autrice ci conduce in un viaggio tra le vie storiche e gli angoli nascosti di Genova. Intrecciate con le storie di personaggi illustri e di anonimi passanti, le poesie di Paola Lamanna celebrano l’amore per la città e le sue contraddizioni. Una lettura delicata e sincera, capace di accompagnarvi alla visione panoramica del capoluogo ligure.
L’Appesa è un tuffo fugace negli abissi esistenziali di una donna che nasconde dietro un’apparenza imperturbabile una spiccata spiritualità che la conforta e tormenta al contempo.
Ogni capitolo in cui il libro è suddiviso narra una fase di crescita della vita della protagonista Beatrice che, dalla fanciullezza all’età adulta, sperimenta l’amore e, al fine di non esserne fagocitata, elabora una prospettiva nuova, sottosopra, liberatoria che la fa sentire come appesa a testa giù, senza per questo soggiacere all’aspetto oscuro dell’arcano evocato.
Una distaccata incursione nella vita dell’Appesa, dove compaiono fulminee pennellate letterarie, vuole essere un invito ad affrontare un viaggio introspettivo, sotto la guida onnipresente di un Eros poliedrico, nelle molteplici accezioni che il mondo dell’antica Grecia ha saputo coniare.
Mi chiamo Paola Lamanna, sono nata nel 1978 a Genova, città che amo follemente dove ho sempre vissuto. Sono madre di tre figli, moglie, avvocato.
La decisione di pubblicare il mio primo romanzo dal titolo “L’Appesa” è stata dettata da una personale ed intima esigenza, senza nessuna velleità, aspettativa o ambizione; in pochi mesi sono stata travolta da un vortice di emozioni che mi hanno portata a mettermi a fuoco e a considerare che i miei scritti, liberati da quell’angusto cassetto dove li avevo relegati, potessero davvero rappresentare per qualcuno un luogo dove un po’ perdersi o ritrovarsi.
Eccomi qui a vestire i panni di autrice, panni nei quali mi sono ritrovata e mi sento profondamente me stessa.
Venerdì 31 Gennaio 2025, nella splendida cornice del Museo Diocesano di Genova, vi aspetto alla presentazione di Genova, nell’immagine il verso
Leggi di piùIl romanzo “L’Appesa” ha ricevuto un importante riconoscimento classificandosi secondo al concorso letterario “Le Parole di Lavinia” bandito dal Centro Studi Femininum Ingenium
Leggi di piùVi aspetto al Book Pride di Genova domenica 6 ottobre ore 13:30 – Sala Liguria di Palazzo Ducale – Piazza Giacomo Matteotti 9. https://www.bookpride.net
Leggi di piùL’Appesa ha ricevuto un premio di merito al Premio Letterario Internazionale Montefiore, XIV Edizione
Leggi di più“Scrivere è un modo di rispondere alla vita. Abbiamo sempre bisogno di rispondere a un dono con un altro dopo, non per sdebitarci, ma per continuare a donare e ricevere, senza fine.”
Christian Bobin, da “Mozart e la pioggia”